Delibera consiliare del 19 marzo 2013


Il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Nola, all’unanimità,

premesso

– che la Giunta della Camera Penale di Nola, con provvedimento del 7 marzo 2013, ha proclamato l’astensione dalle udienze penali e dall’attività giudiziaria penale per le intere giornate del 20, 21, 22, 23, 24, 25, 26 marzo 2013, riproducendo l’analogo deliberato di astensione della Giunta della Camera Penale di Napoli del 6 marzo 2013 e sul presupposto “del continuo, insinuante ed intimidatorio tentativo di criminalizzazione degli avvocati penalisti, nonché, di recente, di una pseudo-inchiesta basata su ipotesi di reato palesemente insussistenti che non hanno necessità di alcuna verifica investigativa e giudiziaria”;

– che il Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, nella seduta dell’8 marzo 2013, ha deliberato l’astensione dalle udienze civili, penali, amministrative e tributarie e da ogni attività giudiziaria per i giorni 27 e 28 marzo 2013, rilevando, tra l’altro, che “l’Avvocatura non intende subire ulteriori insinuanti tentativi di delegittimazione, intimidazione e compressione della funzione difensiva, neanche attraverso inutili coinvolgimenti processuali di Avvocati”;

– che entrambi i richiamati deliberati di astensione, unitamente a quello della Camera Penale di Napoli, venivano comunicati a questo Consiglio successivamente alla predisposizione dell’o.d.g. e alla convocazione della seduta del 12 marzo 2013;

– che nella richiamata seduta consiliare del 12 marzo 2013, questo Consiglio, pur non avendo all’o.d.g. la questione e non potendo, pertanto, assumere formali deliberazioni al riguardo, letti i deliberati delle Camere penali di Nola e Napoli e del C.O.A. di Napoli, rilevato che dal contenuto degli stessi non era dato comprendere quali fossero i fatti integranti i denunziati tentativi di delegittimazione, intimidazione, criminalizzazione (degli avvocati penalisti) e compressione della funzione difensiva, né quale fosse, da chi istruita, contro chi diretta e per quali fatti di rilevanza penale, la “pseudo-inchiesta” che vedrebbe coinvolti alcuni professionisti, decideva di chiedere chiarimenti al COA di Napoli in ordine alle ragioni stesse del suo deliberato, al fine di avere i necessari, minimi elementi di valutazione in ordine alla vicenda in questione;

– che detti chiarimenti venivano chiesti al COA di Napoli con nota prot. n. 721 del 13.3.2013 ed informalmente alla stessa Camera Penale di Nola nella persona di alcuni componenti della sua giunta;

– che ad oggi nessun chiarimento è stato dato a questo Consiglio in merito alla vicenda sottesa ai deliberati di astensione detti;

– che la Giunta della Camera Penale di Nola, riunitasi in data 13 marzo 2013, come reso pubblico a mezzo manifesti affissi nelle sedi giudiziarie del circondario del Tribunale di Nola, rilevato che l’adozione dei deliberati di astensione “prescindevano dal merito delle singole vicende” ed erano motivati da “un continuo tentativo di criminalizzazione degli Avvocati penalisti”, ancora una volta espresso in termini assolutamente generici e così preclusivi di ogni possibilità di conoscere in cosa si sostanzierebbe e attraverso quali azioni concrete si realizzerebbe il denunziato tentativo di criminalizzazione degli avvocati penalisti, considerato che il COA di Napoli ha deliberato l’astensione dalle udienze per i giorni del 27 e 28 marzo p.v. e che, di contro, il COA di Nola, “rifugiandosi in bizantinismi ed arzigogoli, non ha inteso deliberare una propria astensione, ha espresso “indignazione e profonda preoccupazione per siffatta “non decisione”.

considerato

– che nessuno può responsabilmente e ragionevolmente decidere senza conoscere preventivamente la materia su cui è chiamato ad assumere una decisione;

– che, pertanto, quelli che la Giunta della Camera Penale di Nola chiama incomprensibilmente “bizantinismi ed arzigogoli” (la richiesta di chiarimenti al COA di Napoli e alla Camera Penale di Nola) sono piuttosto atti di esercizio responsabile della funzione istituzionale, che non può prescindere dal merito della vicenda sottostante alla richiesta di astensione (e meraviglia che abbia potuto prescindervi la Giunta della Camera Penale di Nola);

– che l’astensione dalle udienze può essere legittimamente deliberata solo se opportunamente motivata e sempre che venga tempestivamente comunicata prima alla Commissione di Garanzia dell’Attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, pena, in difetto di motivazione o di tempestività nella comunicazione preventiva, l’applicazione di pesanti sanzioni pecuniarie a carico di chi la delibera illegittimamente;

– che, ripetesi, nel caso di specie, alcuna valida motivazione è stata offerta all’esame di questo Consiglio da parte di chi la sollecitava, che potesse consentire l’adozione di un deliberato consiliare di astensione dalle udienze;

– che, peraltro, gli interessi collettivi su cui viene ad incidere l’astensione dalle udienze implicano una ponderazione particolarmente attenta delle ragioni che eventualmente la giustificherebbero (che, allo stato, ripetesi ancora, rimangono sostanzialmente ignote al Consiglio);

– che, oltretutto, un deliberato di astensione, incidendo sull’attività lavorativa di circa 3.500 iscritti all’ordine (tra avvocati e praticanti abilitati al patrocinio), presuppone una preventiva consultazione degli iscritti stessi attraverso l’organo assembleare, che può essere convocato in presenza di precisate ragioni, che, allo stato, non vengono specificamente rappresentate, nello spirito di partecipazione diretta degli iscritti alle decisioni consiliari, vieppiù rafforzato dalla nuova legge professionale forense.

osserva

– che il Consiglio, di fronte a concreti, precisati, illegittimi attacchi contro la funzione difensiva, da chiunque provengano, non ha mai avuto né mai avrà alcun indugio o remora ad intervenire a garanzia e tutela dell’autonomia, dell’indipendenza e della libertà degli avvocati, senza necessità di alcuna, pur gradita, segnalazione esterna, come sin d’ora non ha remore ad esprimere la più convinta solidarietà e il proprio appoggio ai colleghi penalisti che fossero coinvolti ingiustamente in concrete inchieste penali, invitandoli sin d’ora a darne tempestiva comunicazione a questo Consiglio per l’assunzione delle tutele più opportune;

– che a nessuno è consentito condizionare e tanto più forzare il giudizio autonomo e il libero convincimento dell’istituzione consiliare, tanto più dopo avere liberamente e senza alcun condizionamento o ingerenza da parte del Consiglio preso la propria decisione di deliberare l’astensione, come ha fatto la Giunta della Camera Penale di Nola;

– che il tono sprezzante con il quale la Giunta della Camera Penale di Nola si è rivolta a questo Consiglio con la nota del 13 marzo 2013 si palesa come un ingiustificato attentato alla dignità dell’istituzione consiliare, cui si deve da tutti e, soprattutto da coloro che ne fanno parte, quale iscritti, il massimo rispetto, lo stesso rispetto che il Consiglio rivolge a tutte le associazioni forensi e quindi anche alla Camera Penale di Nola e lascia, esso sì, davvero indignati e preoccupati per la omessa valutazione da parte dei rappresentanti della Camera penale di Nola del riflesso negativo che un simile attentato ha sulla credibilità della stessa associazione che si rappresenta.

 

Nola, 19.3.2013

 

   IL CONSIGLIERE SEGRETARIO                                                      IL PRESIDENTE

        Avv. Giuseppe Boccia                                                            Avv. Francesco Urraro